Articolo 1
Natura
La Caritas Diocesana è l'organismo pastorale costituito dalla Chiesa locale al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.
La Caritas Diocesana è espressione originale e organo pastorale della Chiesa particolare, perché attraverso di essa viene manifestato il volto della Comunione ecclesiale che trae origine dal Mistero trinitario e che si esprime nel servizio della carità.
La Caritas Diocesana ha un proprio Statuto conforme agli indirizzi dati dalla CEI alla Caritas Italiana.
Articolo 2
Personalità giuridica
La Caritas Diocesana non ha propria personalità giuridica autonoma né civile riconoscimento come ente ecclesiastico. Essa è organismo pastorale della Curia diocesana. Poiché è strettamente congiunta all’Ente Diocesi, riceve da questa il suo ordinamento canonico. Benché non abbia una vera e propria autonomia giuridica e amministrativa, è dotata però di una propria autonomia operativa.
Essa ha sede in Palermo, ha nel Vescovo il suo naturale presidente ed un suo proprio Direttore che opera in stretta collaborazione col Vescovo.
Articolo 3
Compiti
La Caritas Diocesana, motivata da una necessaria teologia della Carità e animata da una profonda spiritualità ispirata alla “Caritas pastoralis”, esercita il suo essenziale ruolo nell’ambito della Diaconia della Carità attraverso i seguenti compiti:
a) approfondire le motivazioni teologiche della Diaconia della Carità anche in collaborazione con la Facoltà Teologica di Sicilia, con la Scuola Teologica di base e con la Scuola dei Ministeri;
b) collaborare con il Vescovo nel favorire una autentica spiritualità della carità, capace di promuovere nella Chiesa particolare l'animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in situazioni di difficoltà, e del dovere di tradurlo in interventi concreti con carattere promozionale e, ove possibile, preventivo;
c) promuovere e accompagnare in ogni parrocchia della Diocesi la Caritas Parrocchiale come organismo pastorale con funzione prevalentemente pedagogica, capace di coinvolgere tutta la comunità parrocchiale nella testimonianza della carità, sia al suo interno, sia nel territorio in cui è inserita;
d) promuovere e costruire rapporti di comunione e collaborazione con le Caritas Diocesane all’interno della Delegazione Caritas Regionale, soprattutto per progetti di comune interesse;
e) coordinare le iniziative e le opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana collegate con la Chiesa Particolare;
f) organizzare in collaborazione con la Caritas Italiana e coordinare a livello diocesano interventi di emergenza in caso di pubbliche calamità, che si verifichino sia in Italia che all'estero; indire, organizzare e coordinare a livello diocesano interventi di emergenza locali;
g) in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana:
- realizzare studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l'azione delle istituzioni civili ed una adeguata legislazione;
- promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana sia professionale che volontario impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana;
- contribuire allo sviluppo umano e sociale dei paesi del Terzo Mondo con la sensibilizzazione dell'opinione pubblica, con prestazione di servizi, con aiuti economici, anche coordinando le iniziative dei vari gruppi e movimenti di ispirazione cristiana.
h) curare rapporti di intesa e collaborazione anche con altri organismi di ispirazione ‘laica’, nel rispetto delle reciproche finalità e per il raggiungimento del bene comune.
Articolo 4
Pastorale Diocesana
La Caritas Diocesana è inserita nella Pastorale Regale e agisce in stretta collaborazione in modo speciale con i Centri diocesani della Pastorale dei Disabili, degli Immigrati, delle Carceri, come anche degli Centri Pastorali della stessa Area Regale.
La Caritas Diocesana agisce ancora in unione con la Pastorale Profetica e la Pastorale Sacerdotale per costruire una Pastorale Diocesana Organica e Unitaria. Pertanto l’Ufficio della Caritas opera in osmosi pastorale con gli altri Uffici in modo particolare con l’Ufficio Catechistico e l’Ufficio Liturgico.
La Caritas Diocesana collabora, a livello diocesano, in modo particolare, con gli stessi Uffici che, a livello nazionale, sono interessati a portare avanti specifici Progetti Pastorali nei quali la CEI impegna la Caritas Italiana e altri Uffici pastorali nazionali.
Articolo 5
Organi
Gli organi della Caritas Diocesana sono:
- il Direttore;
- il Vice Direttore;
- il Segretario;
- il Tesoriere;
- la Giunta Direttiva;
- il Consiglio Direttivo.
Articolo 6
Direttore
Il Direttore viene nominato dal Vescovo e dirige l’attività ordinaria della Caritas a norma dello Statuto.
Egli:
a) rappresenta la Caritas Diocesana sia negli Organismi Pastorali ecclesiali sia presso le Istituzioni Civili;
b) promuove e coordina con spirito collegiale tutta l’attività pastorale della Caritas in operativa collaborazione con la Giunta Direttiva;
c) convoca e presiede le riunioni del Consiglio Direttivo;
d) con delega dell’Economo Diocesano, ha potere di firma sui Conti Correnti bancari e postali intestati ad “Arcidiocesi di Palermo-Caritas Diocesana”.
Articolo 7
Vice Direttore
Il Direttore è coadiuvato da uno o più Vice Direttori, nominati dal Vescovo.
Il Vice Direttore:
a) collabora con il Direttore nella esecuzione delle attività e in particolare nel coordinamento di particolari uffici, secondo il mandato a lui conferito;
b) sostituisce il Direttore in caso di assenza;
Articolo 8
Segretario
Il Segretario, su proposta del Direttore, è nominato dal Vescovo.
Il Segretario:
a) su mandato del Direttore, convoca la Giunta e il Direttivo della Caritas Diocesana, redige i verbali, aggiorna e conserva i registri dei verbali delle sedute, redige e aggiorna gli inventari dei beni della Caritas;
b) favorisce i collegamenti con la Caritas Italiana, con la Delegazione Regionale e con gli Uffici Diocesani;
c) coordina i diversi impegni della Caritas secondo la Programmazione Annuale, anche in rapporto agli altri Settori di servizio della Caritas stessa.
d) d’intesa col Direttore, può avvalersi della collaborazione di uno gruppo di segreteria, affidando particolari mansioni ai singoli componenti.
e) può espletare la funzione di Tesoriere, se esplicitamente indicato dalla nomina del Vescovo.
Articolo 9
Tesoriere
Il Tesoriere, su proposta della Giunta Direttiva, è nominato dal Vescovo.
Il Tesoriere:
a) amministra il patrimonio e i fondi della Caritas Diocesana, e i contributi ad essa comunque provenienti, secondo le direttive dell’Economo Diocesano e della Caritas Italiana;
b) redige su mandato della Giunta Direttiva, i bilanci annuali preventivo e consuntivo;
c) cura la tenuta dei libri contabili.
d) può avere potere di firma, congiuntamente a quella del Direttore, sui Conti Correnti bancari e postali intestati ad “Arcidiocesi di Palermo-Caritas Diocesana”, secondo le autorizzazioni dell’Economo Diocesano.
Articolo 10
Giunta Direttiva
Il Direttore è coadiuvato da uno o più Vice Direttori, da un Segretario, da un Tesoriere e da un Delegato dei Responsabili degli ambiti pastorali della Caritas, proposto dal Consiglio Direttivo e approvato dal Vescovo. Essi costituiscono la Giunta Direttiva della Caritas Diocesana.
La Giunta Direttiva:
a) ha il compito di esprimere la gestione collegiale della Caritas e di redigere la programmazione pastorale unitaria e i bilanci annuali.
b) si riunisce almeno una volta al mese.
Articolo 11
Consiglio Direttivo
a) Il Consiglio Direttivo è composto da:
- Giunta Direttiva;
- Responsabili dei diversi ambiti della Caritas Diocesana;
b) Nel Consiglio Direttivo possono essere chiamati a parteciparvi anche Rappresentanti di altri organismi pastorali ed ecclesiali. L'assenza ingiustificata dalle riunioni per due volte di seguito determina automaticamente la decadenza da Consigliere.
c) Nel Consiglio Direttivo possono essere invitati non in modo stabile esperti che hanno competenze specifiche.
c) Il Consiglio Direttivo si riunisce almeno tre volte l'anno.
f) Per la validità delle riunioni del Consiglio è necessaria la presenza dei due terzi dei membri. Gli assenti giustificati sono computati tra i presenti.
g) Il Segretario della Giunta è il Segretario della Caritas.
Articolo 12
Compiti del Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo ha i seguenti compiti:
a) approvare il Programma annuale di attività e verificarne l’attuazione;
b) approvare i bilanci;
c) esaminare e approvare proposte di indirizzo sulla Diaconia della carità;
d) verificare la validità pastorale delle opere già collegate o che intendono collegarsi con la Caritas Diocesana.
Il tutto viene sottoposto alla superiore approvazione del Vescovo.
Articolo 13
Consulta delle Opere Caritative e Assistenziali
La Caritas Diocesana ha il compito – a lei specificamente affidato dal Vescovo – di coordinare le iniziative di volontariato e le Opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana della Diocesi.
A tale scopo promuove la Consulta Diocesana delle Opere Caritative e Assistenziali costituita dai Rappresentanti di tutti gli Organismi di Volontariato di ispirazione cristiana e delle Istituzioni Caritative e Assistenziali della Diocesi.
La Consulta ha lo scopo, non solo di realizzare il coordinamento delle iniziative delle Opere, ma anche di facilitare la formazione e l’aggiornamento del loro personale e di collaborare con le Istituzioni.
La Consulta viene convocata almeno due volte all’anno.
Articolo 14
Gestione delle Opere-Segno
La Caritas Diocesana, poiché non ha propria personalità giuridica, non gestisce direttamente Opere-Segno che richiedono strutture che possono necessitare di convenzioni legali e amministrative con Istituzioni pubbliche.
La Caritas Diocesana invece promuove Opere-Segno che affida ad altri Enti provvisti di necessaria personalità giuridica e ne garantisce la realizzazione secondo i fini che le sono propri.
La Caritas Diocesana, infatti, allo stesso modo dell’Ente Diocesi, non assume la gestione diretta di quelle attività caritative, che, ai fini fiscali, sono considerate attività commerciali. Queste vengono convenientemente affidate all’attenzione pastorale della Caritas diocesana, la quale però, a sua volta, provvederà ad affidarle alla gestione amministrativa legale e fiscale di altri enti con finalità specifiche (istituti religiosi, confraternite, fondazioni di religione, IPAB, cooperative, associazioni di fatto,…).
La Caritas Diocesana vigila su queste Opere attraverso un suo Rappresentante e dà ad esse il suo sostegno affinché siano significative ed esemplari.
Articolo 15
Programma e bilancio
a) La Caritas Diocesana, a richiesta del Vescovo, presenta al Consiglio Pastorale Diocesano Relazione di verifica sull’attività svolta e Relazione di Programmazione sulle attività da svolgere.
b) La Caritas Diocesana presenta ogni anno al Consiglio Diocesano per gli affari Economici il bilancio consuntivo e preventivo, che sarà reso pubblico nelle forme più opportune.
c) Il bilancio della Caritas Diocesana, anche se ha una sua cassa distinta da quella Diocesana, è parte integrante dell’unico bilancio della Diocesi.
d) La Caritas Diocesana, per quanto si riferisce alle raccolte per interventi in caso di calamità nazionali o internazionali, opera in collaborazione con la Caritas Italiana secondo le indicazioni da essa emanate.
Articolo 16
Mezzi economici
La Caritas Diocesana trae i mezzi economici per il raggiungimento dei fini statutari:
a) dalla destinazione della quota della CEI dell’8 per mille per la carità, secondo la ripartizione effettuata dal Vescovo;
b) dalle offerte raccolte nelle forme che risulteranno più opportune;
c) dalle raccolte straordinarie;
d) da eventuali donazioni e oblazioni di Enti e Persone.
Articolo 17
Destinazione delle offerte
In conformità al can. 1267, § 3 del codice di diritto canonico le offerte ricevute per un determinato fine non possono essere impiegate che per quel fine.
La Caritas, tuttavia, costituisce un limitato fondo di riserva, con le offerte ad essa affidate, per interventi in casi di particolare emergenza.
Articolo 18
Rapporti con la Caritas Italiana e con la Delegazione Regionale
La Caritas Diocesana, subordinatamente agli indirizzi e ai programmi pastorali della Diocesi, opera in armonia con gli indirizzi generali della Caritas Italiana e in spirito di collaborazione con le altre Caritas Diocesane.
Il Direttore della Caritas Diocesana e i referenti diocesani dei Settori pastorali partecipano alle riunioni indette dal Delegato Regionale e collaborano con le Caritas Diocesane della Regione per la realizzazione delle delibere della Conferenza Episcopale Siciliana, con particolare attenzione ai problemi del territorio.
Articolo 19
Rapporti con le Istituzioni Civili del Territorio
La Caritas Diocesana mantiene rapporti con tutte le strutture Civili, in particolare con quelle preposte ad attività socio-assistenziali, in atteggiamento di collaborazione e di servizio, allo scopo di rappresentare ad esse, in modo anche pressante, i bisogni e i diritti dei più deboli.
Articolo 20
Durata delle cariche
Tutte le cariche hanno durata di un quinquennio e possono essere rinnovate per il secondo quinquennio consecutivo.
Articolo 21
Devoluzione del patrimonio
In caso di estinzione della Caritas Diocesana il suo patrimonio è devoluto alla Diocesi, che lo destinerà a fini caritativi.
Articolo 22
Norme di rinvio
Per quanto non è contemplato nel presente Statuto, si fa rinvio alle norme dell’ordinamento canonico e alle disposizioni vigenti in materia di enti ecclesiastici.